Clarissa Burt: “Non ho sposato massimo Troisi perché mi tradiva”

"Francesco Nuti non l'ho più sentito dopo la rottura. Mi dispiace molto per lui".

Clarissa Burt: "In mia assenza si era visto con un’altra"Clarissa Burt: "In mia assenza si era visto con un’altra"
Gossip

Clarissa Burt ha condiviso la sua vita e carriera in un’intervista al Corriere Della Sera, dove ha anche parlato dei suoi amori passati, Francesco Nuti e Massimo Troisi che l’ha tradita e “Per questo non ho voluto sposarlo“.

Regole salvavita

È arrivata in Italia a 24 anni: “Giravo per la città a piedi, con la piantina in mano e le scarpe da ginnastica. Il mio look funzionò. Pochi mesi dopo ero sulle passerelle di Milano, Parigi, New York“. Clarissa Burt ha anche rivelato alcune delle “regole salvavita” che ogni top model dovrebbe seguire: “Avere grande padronanza dei muscoli addominali e della schiena. Per non scivolare in passerella, grattare le suole. Dentro le scarpe attaccare una striscia di scotch biadesivo, per tenerle più aderenti al piede“.

Pagai il biglietto per vedere il film

La modella ha raccontato la sua storia d’amore con Francesco Nuti che ha conosciuto a Roma, “a una cena di amici, con Christian De Sica che suonava il piano. Mi riaccompagnò a casa. Siamo stati insieme un anno e quattro mesi. Un gran lavoratore, un animo profondo”. La Burt ha recitato poi in Caruso Pascoski: “Non ero la prima scelta. Aveva cercato altre attrici, compresa Debra Winger. Alla fine prese me ed è andata bene. Ci eravamo lasciati ad agosto. Decisione mia. A dicembre Francesco non mi invitò alla proiezione. Non l’aveva presa bene, ma tra noi si era rotto qualcosa. Andai al cinema Barberini e comprai il posto a sedere. Non l’ho più visto né sentito, mi hanno telefonato quando è morto. Mi dispiace tanto per quello che gli è successo“.

Trosi la conquistò con la legna

Massimo Troisi le inviò un camion carico di legna con un biglietto che diceva: “Lo avevo incontrato sempre a una cena. Da poco era finita con Francesco. Vivevo in un residence. Chiacchierando con lui mi lamentai che faceva un freddo tremendo. In una stanza c’era un camino. Gli chiesi: ‘Dove posso trovare qualcosa per accendere il fuoco?’. Due giorni dopo mi arrivò un camion carico di ciocchi di legna con un biglietto: ‘Così starai al caldo’. Non alzava mai la voce, tranquillo, mi dava grande sicurezza. La sera guardavamo la tv. Io cucinavo torte, gli piaceva quella al cioccolato”. Lui voleva sposarla: “Me lo chiese la sera di Natale del 1990. Non me la sono sentita. Venivamo da un periodo difficile. Qualche mese prima avevo scoperto quello che non avrei mai voluto scoprire“.

Il tradimento

L’ho saputo dai rotocalchi. In mia assenza si era visto con un’altra, c’erano le fotografie. Ci rimasi malissimo, mi spezzò il cuore. Pensai: ‘Per lui evidentemente non sono abbastanza‘. Negò: ‘Tu sì pazz’. Tipico. Quando un uomo ti risponde così vuole dire che l’hai beccato. In seguito ho saputo che quella non era stata l’unica scappatella. Me ne andai di casa. Poi sono tornata e ci abbiamo riprovato, ma la fiducia in lui non c’era più. Per questo non ho voluto sposarlo. Comunque è stata una grande storia d’amore, gli ho voluto bene lo stesso. Mi dicevano: ‘Dai Clarissa, chiudi un occhio’. Ma avrei dovuto chiudere anche le orecchie, la bocca, il cuore. Non a caso ho scritto un libro sull’autostima“.

Share