Clara Soccini, si è raccontata in un monologo forte e toccante nel corso dell’ultima puntata de Le Iene. L’artista, conosciuta per il ruolo nella serie TV Mare Fuori e per la sua partecipazione a Sanremo 2024 con la canzone Diamanti Grezzi, ha rivelato di aver vissuto un “periodo buio” prima di entrare nel cast della fiction: “Mi sentivo persa e molti giorni non mi andavano neppure di alzarmi dal letto“.
Ma fermarsi non è sinonimo di perdersi
“Viviamo in un mondo che va 300 all’ora e che ci vuole sempre a 300 all’ora. Sembra che se ti fermi sei perso e che il mondo finisca per dimenticarsi di te quando in realtà spesso siamo noi che finiamo per dimenticarci di noi stessi. Dimentichiamo di fermarci e di chiederci: ‘Ma io come sto?’. E se lo facciamo la maggior parte delle volte andiamo subito oltre, quasi non volessimo sentire la risposta”. Clara Soccini ha proseguito: “Io uso il plurale, ma magari non tutti vi ritroverete in queste parole, anche perché spiegare le proprie fragilità è difficile. Spesso quando provi a farlo le persone intorno sembrano fatte di ferro. ‘Ma sei così giovane, cosa vuoi soffrire?’. Ecco che allora ti chiudi. Come dice il filosofo Umberto Galimberti, la felicità ce la mettiamo in tasca, senza chiederci il senso mentre cerchiamo di darci tutte le risposte nei momenti più difficili”.
“Non c’è nulla di male a fermarsi”
Nel periodo buio che ha attraversato, Clara ha imparato a conoscere se stessa e a capire i propri limiti: “Lo so perché prima di questi ultimi due anni ho vissuto un periodo che non definirei brutto perché mi insegnato molto, ma in cui in realtà ero la prima nemica di me stessa, in cui mi sentivo persa e molti giorni non mi andavano neppure di alzarmi dal letto. Ecco, lì avrei voluto capire che non è obbligatorio andare a 300 km orari e che non c’è nulla di male a fermarsi”.