Anna Lou Castoldi, figlia di Morgan e Asia Argento, sta per debuttare nel cast della nuova edizione di Ballando con le stelle. La giovane artista, con i suoi venti anni, si prepara a farsi conoscere non solo per il suo celebre cognome, ma anche per la sua personalità: “Volevo essere emo da quando avevo cinque anni”.
Essere figlia di…
Intervistata dal Corriere Della Sera, Anna Lou ha detto su Milly Carlucci: “Sicuramente mi conosceva per via dei miei genitori, Asia Argento e Morgan. Non si può negare. Poi però mi ha detto che aveva visto in me qualcosa di interessante. Essere figlia dei miei genitori non può rappresentare un pregiudizio perché è un dato di fatto. Ma la mia persona non si riduce meramente ad essere una figlia. Nessuno è un figlio e basta, nemmeno io”. La giovane artista e figlia d’arte, si distingue per il suo stile particolare, caratterizzato da piercing sul viso, trucco audace e tatuaggi. Nell’intervista ha affrontato il tema dei pregiudizi che spesso accompagnano la sua immagine: “Sì, spesso mi chiedono perché mi vesta o trucchi così. Il punto più importante è che a me piace. Da quando avevo cinque anni e guardavo i ragazzi emo fuori dalla finestra volevo essere come loro. Mettere certi indumenti o truccarmi in un certo modo per me significa solo esprimere chi sono, rappresentare le sottoculture a cui mi sento vicina, come quando scelgo che musica ascoltare. So che tanti mi vedono così e pensano di essere di fronte a una ribelle o, peggio, a una persona maleducata o arrabbiata. Ma non vuol dire nulla: tra le persone più gentili e rispettose che conosca ci sono i miei amici punk”.
Tra arte e ansia da fama
E aggiunge: “Sono punk, sono emo… nei miei occhi ci sono tutte le sottoculture alternative che vivono lo stesso senso di discriminazione sociale. Io non sono niente, sono Anna Lou. Sono una persona che ascolta un sacco di musica diversa e molto interessata a studiare questi movimenti”. Anna Lou Castoldi si sta facendo strada nel mondo della musica e dello spettacolo come DJ, attrice e autrice di testi e poesie. Tuttavia, la prospettiva di diventare un personaggio pubblico la spaventa: “Quella mi spaventa: per tutta la vita ho sviato questa cosa, ponendomi come una persona anonima, proprio perché la fama vissuta come è stata per i miei genitori mi metteva un sacco di angoscia. Far arrivare la propria arte a più persone è bello, ma se iniziano ad interessarsi a chi frequenti, chi vedi, ecco quello mi fa un po’ paura. Vengo da un contesto di persone famose ed ero la pecora nera perché rifuggivo questa cosa, mi ero addirittura iscritta a Scienze politiche, ma poi è parso un po’ troppo perfino a me”.
La sua partecipazione a Ballando con le stelle rappresenta per lei non solo un’opportunità di mostrare il suo talento, ma anche un modo per trasmettere un messaggio: “Mi piacerebbe che la mia partecipazione aiutasse ad allargare un pochino gli orizzonti. Non sono Gandhi e non voglio sovvertire il sistema, ma forse è tempo di credere davvero che l’abito non fa il monaco”.