Monica Bellucci: “È un film che parla di donne”

Tim Burton: "Non volevo fosse un sequel fatto per denaro".

Monica Bellucci: "È un film che parla di donne"Monica Bellucci: "È un film che parla di donne"
Venezia Cinema

Beetlejuice Beetlejuice, il film di Tim Burton con Monica Bellucci apre la Mostra del Cinema di Venezia. Michael Keaton ritorna nei panni del volgare spiritello Betelgeuse. Anche Winona Ryder e Catherine O’Hara riprendono i loro iconici ruoli dal film originale, ma stavolta sono affiancate da Jenna Ortega

Le parole dell’attrice

Tim è un artista in grado di creare situazioni fantastiche, spaventose e assieme divertenti”, ha dichiarato Monica Bellucci alla conferenza stampa di presentazione del film. “Il mio personaggio, Dolores, ha una marcata dualità, perché è cattiva e allo stesso tempo affascina ed è pericolosa. É una metafora della vita, delle cicatrici emotive che abbiamo e che ritornano“. L’attrice ha poi continuato. “È interessante interpretare questo personaggio in un film che parla di donne, di tre generazioni diverse, che si amano e si supportano anche quando litigano e sono in contrasto. E penso che sia un momento importante per un film di grande impatto come questo. Credo che esca in un momento molto importante“.

Le dichiarazioni del regista

Tim Burton invece, sempre nella conferenza stampa di presentazione, ha parlato della grande energia che si respirava sul set. “Molte volte il finale non era scritto, quindi abbiamo giocato molto con attori, musica… abbiamo lavorato velocemente per creare cose che di solito chiedono mesi, compravamo una bambola da un negozio di giocattoli, toglievamo i capelli e creavamo quello che volevamo, quindi tutto è stato creato con grande energia e in maniera molto, molto personale. Tutti gli attori hanno contributo, tutti i nostri personaggi sono nati quotidianamente“. Il regista ha poi sottolineato che “lo spirito del film e delle riprese fa parte del dna del progetto. Tutti potevano davvero vedere, e non solo immaginare, quello che succedeva. Non volevo fosse un sequel fatto per denaro, ma fatto per motivi molto personali. Non ho nemmeno guardato il primo film per potermi preparare, mi piaceva lo spirito delle cose e ho detto: ‘Okay, facciamolo’. E poi abbiamo scoperto di aver girato lo stesso numero di giorni del primo film, e questo non era pianificato, quindi ho pensato: ‘Wow, lo spirito ricreato era davvero uguale al primo’“.

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