Maria Sofia Federico continua la sua strada alla conquista di nuovi mondi. Dopo il Collegio e OnlyFans, in un futuro distopico in cui tutto è concesso, la ragazza decide di prendersela anche con la musica. Lo fa con un singolo, Ghirlande, che canta insieme a Symposiarcha, nome d’arte di Emily Gasperini. La canzone, tra lamenti e sonorità disturbanti, tratta temi diversi che vanno dalla crescita, all’indipendenza e ancora alla libertà del girare senza le mutande.
L’annuncio di “Ghirlande”
Su Instagram le due autrici annunciano il singolo: “Abbiamo fatto una canzone sui bambini prodigio che finiscono a fare porno”, comincia a spiegare Maria Sofia Federico. Sottolinea poi Symposiarcha: “Quando diventano grandi”. E ancora Maria Sofia: “Parla anche di disturbi alimentari”. Alla fine l’invito urlato insieme: “Andatela a sentire!”. Come non cogliere l’invito? E andando a sentire è subito chiaro dalla foto scelta per la cover del singolo che non si stia parlando delle ghirlande di Natale.
“A parer nostro, non esiste dimostrazione di amore verso la cultura più grande di usare il proprio intelletto per abbattere i pregiudizi verso qualcosa che non fa del male a nessuno. Molte persone vivono con repressione. Ecco perché in un mondo di adulti pieni di sovrastrutture noi non cresceremo mai e non ci pentiremo di aver scelto ogni giorno della nostra vita la Libertà”.
Tra le strofe, “Io non porto le mutande”
La canzone Ghirlande si apre con i versi: “Mamma, non voglio diventare grande / Io da bambina stavo sempre seria / Sapevo tutte le domande / Non importava affatto la materia / Se poi crescendo mi sono distratta da prodigio / Questa cosa impatta sull’autostima / Non essere più la prima”. Nel susseguirsi ipnotico del testo e delle voci delle due che si alternano con un discreto quantitativo di atuo-tune, la “libertà scelta” annunciata su Instagram viene espressa così: “Raga, io non porto le mutande / O almeno, non sempre / Mi piace darle aria / Mi vestirei soltanto di ghirlande / Propagandando la mia f*ca libertaria”.
Ed ecco spiegata la funzione emancipatoria delle ghirlande che non sono più piante, bensì sostitute delle mutande. Unica pecca del brano, altrimenti perfettamente in linea con lo stile di Maria Sofia Federico, il mancato avviso per il pubblico che volesse mettere in pratica il suggerimento mutande-ghirlande: occhio al connubio primavera, ghirlande e vespe che insieme all’aria annunciata nel testo, poi tocca prendere pure l’antistaminico.