Nonostante le voci di separazione circolate negli ultimi mesi, il trio il Volo, composto da Gianluca Ginoble, Piero Barone e Ignazio Boschetto assicura di essere più unito che mai. In un’intervista a La Repubblica, il gruppo ha dichiarato: “Ci hanno dato dei montati perché raccontavamo gli incontri con le star“. Nonostante la loro fortuna dimostrano un grande rispetto per il denaro: “I soldi servono a far felici le persone care, ma guai a diventarne vittime”.
Ora stiamo zitti
Ignazio ha spiegato: “Come tutti i gruppi di questo mondo discutiamo, abbiamo idee diverse”. Piero ironizza: “Se ci fossero le telecamere nelle case degli italiani chissà cosa verrebbe fuori… Rispettiamo le vite private di ognuno di noi. Ci accomuna il fatto di sapere cos’è il meglio per il Volo. Per esempio nel concerto ‘Tutti Per Uno’ ognuno canta il genere musicale che lo rispecchia di più, Il Volo sono tre personalità”.
Dalle parole di Gianluca emerge chiaramente come l’evoluzione personale e la capacità di confrontarsi siano elementi chiave per la coesione del gruppo: “Siamo cambiati. A volte bisogna rischiare per ottenere quello che non hai mai avuto, non puoi restare uguale. C’è confronto ma cerchiamo di capire l’altro”. Il Volo si è trovato come gruppo ad affrontare anche accuse di “antipatia”: “All’estero vivi esperienze uniche, ci siamo ritrovati con Lady Gaga e Beyoncé, e forse a volte abbiamo sbagliato anche noi. Per noi era bello condividere la nostra vita. Non diciamo più quello che abbiamo vissuto in dettaglio per non apparire montati e presuntuosi. Se stiamo zitti forse è meglio”. Tuttavia, come sottolinea Gianluca: “Il problema è stato l’ostentazione. Ora stiamo zitti“.
Il rapporto con il denaro
Ignazio sottolinea l’importanza del rispetto per il denaro: “Noi non abbiamo il problema di arrivare a fine mese, siamo molto fortunati. Mi godo la vita e ho grande rispetto per i soldi. Molti giovani non coltivano una passione, solo l’idea di diventare milionari”. Gianluca conferma questo pensiero, dichiarando di non essere materialista: “Non mi considero materialista, se dovesse venire un ladro a casa non troverebbe niente da rubare. Collezionare orologi o macchine non mi appartiene. Non spendo 5.000 per una bottiglia in discoteca, mi sembra immorale quando c’è chi quei soldi li guadagna in cinque mesi. Spendo per i viaggi, i libri, qualsiasi cosa che mi arricchisca come persona”. Piero vede il denaro come uno strumento per vivere: “Li vedo un mezzo per una vita comoda, e soprattutto per realizzare i desideri delle persone care. Bisogna riconoscere il valore dei soldi, mai diventarne vittime”.
Il gruppo è in partenza per il Giappone per un tour mondiale, con un grande finale previsto con una serie di serate all’Arena di Verona.