Elisabetta Villaggio parla di suo padre Paolo. In occasione del Love Film Festival, rassegna diretta da Daniele Corvi, la donna ha ritirato il premio Grifone d’oro-Miglior documentario per la realizzazione di Mostruosamente Villaggio in cui l’attore e regista viene ricordato con documenti di archivio e con la guida di Luca Bizzarri.
Il documentario
“‘Mostruosamente Villaggio’ è un documentario nato per mia iniziativa e di cui sono molto contenta perché si vede l’uomo, non il personaggio“, ha spiegato Elisabetta Villaggio. Il lavoro è stato realizzato partendo da oltre dieci ore di interviste che la figlia aveva fatto al padre negli anni. “Ci tenevo ad avere qualcosa di più intimo, un ritratto che sarebbe rimasto nel tempo. Soprattutto sui social, le sue battute iconiche vengono citate continuamente. Vuol dire che mio padre vive ancora. Il pubblico non ha mai smesso di mostrare un grande affetto nei suoi confronti“. Tra le battute più famose di Fantozzi, sicuramente c’è l’uso inappropriato del congiuntivo, uno molto divertente, che ha caratterizzato i personaggi inventati da Villaggio: “A casa se vedeva uno di noi magari assorto, con la testa da un’altra parte, diceva: ‘Mi dichi, cosa pensa, cosa fa?’. Si divertiva anche a dare del lei a mio figlio quando era piccolo“, ha ricordato Elisabetta Villaggio. “Mio padre aveva una grande cultura, aveva fatto il liceo classico, quello severo di una volta, era cresciuto in una famiglia dove esprimersi in un italiano assolutamente corretto era considerato necessario“.
Un personaggio di spessore
Elisabetta parla di suo padre con affetto e stima: “Papà era molto carino con le persone quando lo fermavano per strada. Sapeva benissimo che il suo successo dipendeva da loro. Non si sarebbe mai accanito contro i deboli, ma non sopportava i cretini, in particolare quelli che ti danno consigli non richiesti”. Paolo Villaggio, che era stato candidato alle elezioni politiche nel 1987 e nel 1994 con i Radicali senza ottenere successo, aveva criticato apertamente diversi politici in TV. “Il politico che rispettava più di tutti era Marco Pannella per le sue lotte civili. E il rispetto era reciproco. Erano entrambi molto liberi, diretti. Per il resto non amava la maggior parte della classe politica italiana. Ripeteva spesso che i politici sono dei bugiardi“, ha concluso la figlia dell’attore.