Cyber presidi, bidelli robot e riconoscimento facciale: apripista il liceo Newton di Roma

Grazie a ChatGPT l’evoluzione passa per la scuola

Cyber presidi, bidelli robot e riconoscimento facciale: apripista il liceo Newton di Roma. Grazie a ChatGPT l’evoluzione passa per la scuola.Cyber presidi, bidelli robot e riconoscimento facciale: apripista il liceo Newton di Roma. Grazie a ChatGPT l’evoluzione passa per la scuola.
Attualità e Cronaca

Cyber presidi, bidelli robot e riconoscimento facciale al posto del classico appello: la scuola è davvero cambiata per le nuove generazioni. L’Intelligenza Artificiale (IA) continua a fare passi da gigante e a inserirsi con sempre maggiore successo nella nostra vita quotidiana. Un caso emblematico è quello di ChatGPT, un chatbot basato sull’apprendimento automatico che può essere addestrato per migliorare le sue prestazioni, che potrebbe essere presto utilizzato al posto del classico appello nelle scuole.

Il liceo scientifico Newton di Roma

Il liceo scientifico Newton di Roma utilizza già strumenti come ChatGPT per approfondimenti e ricerche e per avvicinare i ragazzi a un utilizzo responsabile di quelle che sono le nuove tecnologie emergenti. La scuola di Roma apre senz’altro ad ampie possibilità di applicazione dell’IA ma se il liceo Newton è pioniere di questa pratica in Italia, nel Regno Unito si sono già spinti oltre.

L’AI Principal: chi è Abigail Bailey

Nel Regno Unito, precisamente nel collegio privato Cottesmore School, nel West Sussex, è stata introdotta la figura dell’AI Principal: si chiama Abigail Bailey e assiste il preside umano, Tom Rogerson. Bailey fornisce consulenza su questioni che vanno dal supporto ai membri del personale all’aiuto agli studenti con ADHD e alla stesura delle politiche scolastiche. Bailey funziona proprio come ChatGPT: può rispondere a domande e rispondere alle richieste. L’AI Principal è stato progettato per “avere una vasta conoscenza nell’apprendimento automatico” e può analizzare rapidamente grandi quantità di dati.

Il preside Tom Rogerson sembra aver accolto con entusiasmo la novità futuristica, come ha dichiarato al Telegraph: 

“È bello pensare che qualcuno incredibilmente ben addestrato sia lì per aiutarti a prendere decisioni”.

È allora possibile pensare che l’Intelligenza Artificiale arrivi a sostituire gli insegnati umani? Il preside Rogerson ha un’idea chiara anche su questo punto:

 “L’introduzione dell’intelligenza artificiale non significa sostituire i nostri insegnanti dedicati, ma aumentare le loro capacità e garantire che i nostri studenti ricevano la migliore istruzione possibile”.

Fonte: Il Messaggero

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