Cannabis, il Tar del Lazio accoglie il ricorso degli imprenditori

“Siamo molto soddisfatti di questa nuova sospensione cautelare”.

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Attualità e Cronaca

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso degli imprenditori della cannabis e ha sospeso il decreto varato del governo sul Cbd. L’olio di cannabidiolo era stato inserito tra le sostanze stupefacenti a rischio abuso dal ministero della Salute.

Vittoria per il settore della canapa industriale

L’istanza cautelare era stata presentata da Imprenditori Canapa Italia (Ici), con l’assistenza degli avvocati Dario De Blasi, Alberto Gava e Francesco (Prestige Legal & Advisory), che oggi esprime ”viva soddisfazione” per la scelta del Tar nei confronti della cannabis. ”Il Giudice amministrativo ha riconosciuto la fondatezza delle nostre argomentazioni, rilevando il grave ed irreparabile danno che l’applicazione del decreto comporta all’intero settore e ha deciso di sospenderne l’efficacia in attesa del giudizio di merito”, ha fatto sapere l’associazione senza scopo di lucro nata con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo della canapa dal punto di vista culturale e commerciale anche nel Belpaese. “Questa decisione rappresenta un’importante vittoria per il settore della canapa industriale, che rischiava di subire gravi danni sociali, occupazionali ed economici. I giudici hanno ritenuto che l’applicazione del decreto avrebbe infatti potuto comportare per gli operatori economici significative ed irreparabili conseguenze, anche di natura penale, legate alla possibile contestazione di reati in materia di stupefacenti”.

La seconda sospensione cautelare

Siamo molto soddisfatti di questa nuova sospensione cautelare del decreto, che ancora una volta ci permette di tutelare e proteggere al meglio l’intero settore della canapa industriale”, ha commentato il presidente di Imprenditori Canapa Italia, Raffaele Desiante. “È la seconda volta che riusciamo a ottenere la sospensione della decisione del Ministero di inserire il Cbd nella tabella dei medicinali contenenti sostanze psicotrope o stupefacenti, dimostrando l’infondatezza delle sue basi. Continueremo a lavorare per garantire un futuro sicuro e stabile per gli imprenditori della canapa in Italia“.

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