Alex Britti parla della musica trap durante Tintoria, il podcast condotto da Daniele Tinti e Stefano Rapone co-prodotto da The Comedy Club. Il cantautore paragona chi fa musica trap a suo figlio di sei anni quando dice le parolacce.
Alex Britti, la trap e l’istinto paterno
Alex Britti, parlando della musica trap, definisce i trapper così: “Come mio figlio di sei anni quando dice le parolacce e ride tutto divertito perché gli sembra di aver fatto chissà che”.
Il nuovo fenomeno della musica trap che si sta diffondendo soprattutto tra i giovani, spesso risulta poco compreso ed etichettato come fenomeno rivolto a una generazione allo sbando. Alex Britti, piuttosto che provare “incomprensione” o sconcerto per il genere musicale, sostiene che la trap gli faccia tenerezza e rispetto i trapper dice: “A me, visto che li vedo come ragazzini, mi stanno simpatici. Anche se dicono boiate pazzesche, mi fanno scattare l’istinto paterno. Non sto lì a giudicare quello che dicono”.
Ai trapper la faccenda non è andata giù
Mondorap.it ha pubblicato su Facebook un estratto di un minuto circa dell’intervento di Alex Britti nel podcast, scatenando i commenti degli utenti. Alcuni utenti, infatti, rinfacciano al chitarrista i suoi passati tentativi di collaborare con stelle emergenti della musica trap e rap. Tuttavia, l’estratto pubblicato su Facebook estrapola solo una piccola parte dell’intervista, dal momento che Alex Britti, sempre nel podcast, ammette anche la sua passione per la Dark Polo Gang e il brano British.
Non è stata, probabilmente, intenzione dell’artista offendere gli animi di nessuno. Ma quel che è certo è che la musica trap, di questi tempi, fa discutere parecchio, dividendo le opinioni. In che modo si collocherà, alla fine, nel mondo della musica? Si tratta di un movimento simile a quello attraversato dal genere rock?