Alessandro Borghi, l’attore che interpreta Rocco Siffredi, nella serie Supersex (uscita il 6 marzo su Netflix), ha condiviso diversi dettagli interessanti durante un’intervista in diretta a 105 Mi Casa con Max Brigante. Borghi ha rivelato che non aveva un’idea preconcetta su Siffredi. ma che ha scoperto in lui un grande amico e una persona della quale ci si può fidare. Inoltre, ha sottolineato che il suo obiettivo principale nel girare la serie era rendere felice Rocco.
Non avevo un’idea formata su Rocco prima della serie
“Allora diciamo che non avevano un’idea formata su di lui semplicemente fruitore di pornografia da sempre e quindi lo conoscevo in quanto attore porno. Poi avevo visto che il modo in cui aveva deciso di raccontarsi pubblicamente era sempre un modo a volte paraculo ma comunque molto intelligente sempre ironico sempre giocando sulla sua professione e quando poi l’ho conosciuto lui ha ammesso i pezzi del puzzle che mancavano per completare un eventuale idea che io avrei potuto avere nei suoi confronti”
Ho trovato prima di tutto un grande amico
“Quello che ho trovato è prima di tutto un grande amico una persona della quale ci si può fidare una persona rigorosa una persona che non è capace di dire le bugie, in questo periodo storico è improbabile. Prende tutta la sua emotività tutte le sue emozioni e tutte le sue sensazioni e te le le spara addosso. Io che avevo bisogno di collezionare il più gran numero di informazioni possibili per cercare di mandarle e replicarne. Sono stato investito da 40 anni di carriera dalla storia della sua famiglia dai lutti dalle sue perdite dal modo in cui il sesso è stata una componente fondamentale della sua vita. Attraverso il quale ha deciso di esprimersi anche nella perdita.“
Un uomo che tutti pensavano di conoscere
“Nella serie parliamo anche specialmente di questo di quanto la sessualità è stata usata da Rocco per esprimere tutte le varie fasi della sua vita. Quindi mi ritrovo un amico, un amico sincero una persona a cui voglio bene e io sono convinto che dietro il fatto di aver fatto questa serie c’è una motivazione precisa che era la necessità di raccontare una storia di un uomo che tutti pensavano di conoscere.“
Io la serie l’ho fatta prima di tutto per Rocco
“Abbiamo guardato la serie insieme in una sala cinema dall’inizio alla fine in una giornata. Io la serie l’ho fatta prima di tutto per Rocco cioè avevano bisogno di sapere che Rocco fosse felice perché alla fine della produzione sentisse muoversi dentro di sé delle cose La sua reazione è stata forte, molto emotiva. Ed è stata un grande regalo per me”.