Tre risse tra i giocatori in nove secondi: un ‘record’ che è stato siglato sabato 15 febbraio. È caos in campo nella partita tra Stati Uniti e Canada. Quello che doveva essere un qualunque match di hockey tra Canada e USA si è trasformato in un incubo: neanche il tempo di mettere il disco sul campo da gioco che i giocatori hanno cominciato a scambiarsi pugni al Bell Centre di Montreal durante la partita delle Quattro Nazioni, vinta poi dagli Stati Uniti per 3-1 alla presenza del Primo Ministro canadese Justin Trudeau. La prima zuffa è scoppiata appena due secondi dopo il fischio d’inizio, quando il canadese Brandon Hagel e il rivale Matthew Tkachuk hanno scaldato il pubblico (e i guantoni) affrontandosi faccia a faccia. Un attimo dopo è stato Brady, fratello di Tkachuk, a prendere di mira Sam Bennett. I due hanno buttato i guantoni per terra e via ad una seconda scazzottata. Il momento clou è arrivato poco dopo: il cronometro è riuscito a segnare sei secondi e JT Miller e Colton Parayko si sono presi a cazzotti. Poi gli animi si sono placati e la partita è arrivata alla fine.
L’inno statunitense e i fischi
La partita si è giocata sullo sfondo delle tensioni tra le due nazioni e l’inno nazionale statunitense prima della partita è stato fischiato dal pubblico di casa. Fischiare l’inno degli Stati Uniti è diventato un evento abituale durante le partite della NHL e della NBA giocate in Canada. L’allenatore degli Stati Uniti Mike Sullivan ha affermato: “Penso che sia molto indicativo di cosa significhi per i giocatori. Ci sono due squadre là fuori che sono molto competitive, che sono molto orgogliose delle loro rispettive squadre e dei loro Paesi. Che partita di hockey incredibile.” Invece l’allenatore del Canada Jon Cooper (due volte vincitore della Stanley Cup) ha aggiunto: “Non era previsto. Non è colpa degli allenatori, è accaduto e basta“.