Valeria Angione: “Gli influencer guadagnano quanto un medico”

“È un mondo molto redditizio, ma crea dipendenza, gelosia e invidia”.

Valeria Angione: “Gli influencer guadagnano quanto un medico”Valeria Angione: “Gli influencer guadagnano quanto un medico”
Social

Valeria Angione si racconta e affronta senza alcun pregiudizio il mondo degli influencer. L’attrice e volto noto del web ha parlato con Fanpage della sua crescita personale, delle sue paure, come quella di non essere pronta ad avere un figlio.

Un termine ‘negativo’

I social sono stati la “porta alternativa” che hanno permesso a Valeria Angione di farsi conoscere e amare dal pubblico, e alla domanda se le dà fastidio essere etichettata come influencer, lei risponde: “I social non li abbandono e non sopporto chi dice ‘faccio l’attore e non voglio avere niente a che fare con il mondo social’. Le due cose possono e devono coesistere. Adesso purtroppo il termine influencer è visto negativamente perché ci sono alcuni personaggi che non sono esattamente dei modelli da seguire. Quindi capisco perché dall’esterno questo lavoro possa essere visto come quello di una persona che non fa niente dalla mattina alla sera e non conoscere il valore della fatica. I soldi che si guadagnano sono forse pari a quelli a cui un dottore arriva dopo due anni di carriera. È un mondo molto redditizio, ma crea dipendenza, gelosia e invidia”.

Una scelta ponderata

E per quanto riguarda le critiche negative Valeria Angione commenta: “Ci ho messo alcuni anni ad accettare l’idea di non poter piacere a tutti. All’inizio i commenti negativi mi buttavano giù, poi gli haters mi hanno aiutato a cambiare registro in un momento in cui li stavo assecondando troppo. In molti mi dicevano che ero cambiata, ma penso sia inevitabile. Per quanto possa dire ‘sono sempre la stessa’, non sarà mai così. Questo lavoro mi ha cambiata perché non è più un lavoro, ma tutta la mia vita.” Riguardo invece all’idea di diventare mamma dice: “Quando ho preso il mio cane Nemo qualche mese fa, in molti mi hanno scritto ‘a questo punto facevi un figlio’. Non è esattamente la stessa cosa, la scelta di fare un bambino deve essere molto ponderata. Io e Luca ci stiamo prendendo i nostri tempi per capire se siamo veramente pronti. Con calma”.

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