Un incontro doppio tra Mahmood e Ornella Vanoni come preludio di Sanremo e per parlare del sodalizio nato in occasione del brano Sant’Allegria. L’intervista è promossa da Vanity Fair e tocca argomenti profondi. Mahmood parla della Vanoni: “Dal vivo sul palco del Forum di Milano è come se avessi riconosciuto dei miei tratti in lei. Eravamo come in una sfera tutta nostra“. Il cantante sarà a Sanremo come conduttore. “Ho fatto un pranzo con Carlo Conti. A un certo punto, mi chiede se mi piacerebbe condurlo con lui. La mia prima reazione è stata: non sono in grado, perché non l’ho mai fatto. E lui: devi essere te stesso, devi essere spontaneo. Essere spontaneo è una cosa che mi riesce bene“. “Sii te stesso. E poi, che ti frega? Hai già vinto due volte. Se avessi vinto anche la terza con Tuta Gold ti avrebbero ammazzato!”, aggiunge la vulcanica Vanoni.
Vanoni e Mahmood sul peso delle parole
Ornella Vanoni, interpellata sui contenuti misogini delle canzoni, ha parlato dell’importanza delle parole e ha detto: “Io penso che abbiamo il compito di provare a non offendere o a cercare le parole che non offendono più. Sono una rappresentante di una casa che offre rifugio a donne vittime di violenza, sentire in una canzone ‘Troia, ti vengo in bocca’ non penso aiuti molto“. Mahmood aggiunge: “Gli artisti hanno il dovere di rappresentare il vero, la loro esperienza, il loro vissuto. Non si può censurare il racconto del vero“
Pensando al domani, a Mahmood viene chiesto chi potrebbe essere un possibile suo erede e l’artista commenta: “Non auguro a nessuno di essere il prossimo Mahmood. Ma mi piace molto Chiello. Ci darà grandi soddisfazioni. Ho scritto un pezzo con lui. E ovviamente ammiro molto anche Blanco“