Laura Pausini: “A una donna viene chiesto di cambiare”

"Un cantante di 50 anni può rimanere lo stesso di sempre".

Laura Pausini: "A una donna viene chiesto di cambiare"Laura Pausini: "A una donna viene chiesto di cambiare"
Protagonisti

Laura Pausini ha recentemente condiviso le sue riflessioni riguardo al trattamento delle donne nell’industria musicale, specialmente quando raggiungono l’età dei 50 anni. In un’intervista per Oggi, ha messo in luce le disparità di trattamento tra artisti maschi e femmine: “Un cantante di 50 anni può rimanere lo stesso di sempre, ma a una donna viene chiesto di prendersi cura di sé stessa, di essere camaleontica e cambiare“. E poi rivela: “Non andrò mai in pensione“.

La differenza di trattamento tra uomini e donne

L’artista lo scorso maggio ha compiuto 50 anni e ha sottolineato che quando un uomo raggiunge tale età, la sua carriera e il suo aspetto non vengono messi in discussione: “Un cantante di 50 anni può rimanere lo stesso di sempre, ma a una donna viene chiesto di prendersi cura di sé stessa, di essere camaleontica e cambiare… A volte mi domandano se non ho intenzione di rinnovare, che so, di diventare più sexy… Ma i cambiamenti li farò soltanto se li sentirò davvero miei, non per compiacere come mi vedono gli altri.” Nel periodo di isolamento forzato ha realizzato che la musica è una componente essenziale della sua vita: “Nella pandemia ho dovuto ritirarmi forzatamente, e all’inizio ho sentito che era bello stare nel guscio degli affetti. Ma dopo tre mesi già scalpitavo… Non credo che userò mai la parola “pensionamento”. Anche quando sarò vecchissima, registrerò sempre canzoni nel mio studio di casa.

L’artista italiana più ascoltata nella storia dello streaming

Laura Pausini ha recentemente raggiunto un traguardo straordinario, superando i 5 miliardi di riproduzioni su tutte le piattaforme digitali. E su questo spiega: “I numeri chiaramente aiutano a raggiungere nuovi obiettivi, incoraggiano, e ora che le piattaforme digitali sono l’unica vera fonte di denaro per le etichette discografiche, ancora di più. Quelli di noi che hanno iniziato negli anni Novanta, quando si vendevano gli album fisici in vinile, hanno avuto difficoltà ad abituarsi al digitale. Non l’abbiamo capito subito, c’è stata fatica ad accettarlo in alcuni momenti. Ma vedere questi numeri adesso… Ripeto: è incredibilmente fantastico. Ti aiuta e pensare che non si dimenticheranno di te“.

Share