Nello spot una bambina, figlia di genitori separati, si trova nel reparto frutta e verdura del supermercato. Desiderosa di un gesto che possa avvicinare i suoi genitori, chiede alla mamma di comprarle una pesca, per poi regalarla al papà con le parole: “Te la manda la mamma”. L’intenzione della bambina, manifestazione palpabile della sua sofferenza dovuta alla separazione, ha generato reazioni contrastanti nell’opinione pubblica.
Le polemiche
Innegabilmente, lo spot ha raggiunto il suo obiettivo primario: far parlare di Esselunga. Ma, ci si chiede, era davvero necessario sfruttare la vulnerabilità di una bambina per fare pubblicità? Per alcuni, l’approccio ha rappresentato una svolta deprecabile, in netto contrasto con l’idilliaca immagine di famiglia proposta da pubblicità come quelle del Mulino Bianco. Alcuni lo vedono addirittura come un tentativo di incolpare i genitori separati.
Una dura realtà
D’altro canto, per molti, lo spot ha rivelato una delle dure realtà nascoste dietro alle separazioni: la speranza, spesso silente, dei figli che i loro genitori si riconcilino. Eppure, come ogni verità, ha le sue sfaccettature. Alcuni figli potrebbero effettivamente desiderare di consegnare un “pomodoro marcio” piuttosto che un gesto d’amore.
La discussione si è arricchita con l’intervento di psicoterapeuti, i quali hanno sollevato la questione non in termini di stigmatizzazione, ma di responsabilizzazione dei genitori.
Un giusto quesito
Personalmente, una domanda leggera e ironica emerge dalla mia riflessione: è davvero possibile uscire dall’Esselunga senza pesare e imbustare la frutta?