Giusy Buscemi: “Mi piace lavorare la terra”

“Ho un 2025 pienissimo, ma nel 2026 la famiglia potrebbe allargarsi”.

Giusy Buscemi: “Mi piace lavorare la terra”Giusy Buscemi: “Mi piace lavorare la terra”
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Giusy Buscemi potrebbe diventare nuovamente mamma. Ad annunciarlo è lei stessa in un’intervista al settimanale Oggi: “Ho un 2025 pienissimo, ma nel 2026 la famiglia potrebbe allargarsi”. L’attrice ha fortemente ribadito che la famiglia è la sua priorità, e conta anche più della carriera.

L’azienda agricola

Giusy Buscemi (legato al regista Jan Maria Michelin, dal quale ha avuto tre bambini: Caterina Maria, Pietro Maria ed Elia Maria, rispettivamente sei, cinque e due anni) potrebbe quindi diventare mamma per la quarta volta. Ma sull’argomento non ha aggiunto altro, spostando il discorso sull’azienda agricola che gestisce con il marito. “Con Jan abbiamo ristrutturato un rudere a Menfi, il mio paese. È diventato la Casa Rossa, che è anche il nome della nostra azienda agricola. Io ho pure preso il patentino di imprenditore agricolo professionale, anche se non posso esercitare. Sono felicissima di fare l’attrice, voglio continuare a farlo per molti anni. Ma se non mi dovessero più chiamare, mi metterò a lavorare la terra. L’ho già fatto da piccola: raccoglievo gli asparagi e i meloni, vendemmiavo. A dicembre ho riempito 1500 bottiglie del nostro olio e poi, una a una, ho messo le etichette. Jan, invece, adora guidare il trattore: fosse per lui, saremmo già giù”

Pro e contro delle carriere

Giusy Buscemi ha sottolineato che lei e suo marito hanno la tendenza a separare la vita privata dalla carriera. “I pro e i contro si bilanciano: può darmi consigli, ma sentiamo di dover tenere separati i nostri percorsi. Da quando stiamo insieme, mi ha diretto solo in una stagione di ‘Un passo dal cielo’: tutti i miei progetti da protagonista prescindono dal suo lavoro”. Ovviamente non mancano i ‘battibecchi’. “In ‘Un passo dal cielo 6’ si prese la libertà di criticarmi e correggermi in un modo che con un’altra attrice non si sarebbe permesso”, ha raccontato. “O magari è stata colpa di una mia ipersensibilità: erano rimproveri che avrei accettato da un altro regista, ma non da mio marito. La sera mi portavo a casa questi umori, gliela facevo pagare”. 

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