La conduttrice di Fame d’amore, Francesca Fialdini, tornata con il suo programma su Rai 3, parla del concetto di ‘fame’ in una recente intervista a Fanpage. Oltre che sottolineare il valore della salute mentale, la conduttrice spiega come la fame di cui si parla non abbia niente a che vedere con gli oggetti ma piuttosto con i sentimenti. Parlando di accettazione, rinascita e resilienza, Francesca Fialdini fa il punto sull’importanza di raccontare le storie dei ragazzi per non lasciarli da soli.
Riempire il tempo
“Questa fame è insaziabile, dovremmo fare i conti col fatto che non verrà mai appagata fino in fondo, perché siamo essere umani”, comincia a spiegare. “Siamo destinati a un tempo che prima o poi si consumerà, ma noi in questo tempo vorremmo avere tutto quello che desideriamo, riempirlo il più possibile, ma non di cose materiali. Le cose per le quali continueremo sempre ad avere fame non hanno nulla a che vedere con gli oggetti, la ricchezza, ma con i nostri limiti”. La sesta stagione di Fame d’amore indaga, proprio come le precedenti, il malessere legato alla ricerca di colmare quel vuoto profondo. Francesca Fialdini, a tale proposito, sottolinea l’importanza di raccontare le storie e portarle come esperienze utili. “Abbiamo ritenuto fondamentale che questo dolore non venisse nascosto, non c’è morbosità, non c’è trash, però c’è una profonda esigenza di racconto, di informazione affinché questo dolore non venga strumentalizzato da tutti, dai professionisti della comunicazione come dalla politica”.
Non si può insegnare l’amore
“L’amore si fa, non si dice. L’amore ha una sua gestualità, è una cosa pratica, non si insegna, l’amore si manifesta nel momento stesso in cui lo si mette in atto”. Per Francesca Fialdini il concetto d’amore è estremamente pratico. A tale proposito porta un esempio: “Se dici ai tuoi figli ‘amore ti amo tanto’, ma poi ti dimentichi del loro compleanno, di esserci quando chiedono attenzioni, o ancora ‘amore sei il sole della mia vita, però dovresti dimagrire, stare attento a come ti vesti’, alimentando frustrazione, non si è poi liberi di fare le proprie scelte. L’amore cos’è? È mettersi a disposizione”. E rispetto il tipo d’amore conosciuto nella sua vita, la conduttrice trova affinità con le storie dei ragazzi che racconta. “Dentro le storie di questi ragazzi ci sono anch’io. Certamente dentro di me c’è stata una ragazzina che voleva essere più vista, accolta, vivere con meno pressione. C’è una ragazzina che ha fatto fatica a trovare la strada giusta perché ha dovuto tagliare il cordone ombelicale”, ammette.