Diego Dalla Palma: “Un giorno mi prostituii per un panino”

Diego Dalla Palma parla della sua infanzia, trascorsa in povertà sulle Alpi venete

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Attualità e Cronaca

Uno dei più grandi truccatori e imprenditori italiani, ha raccontato la sua storia in un’intervista al Corriere della Sera, Diego Dalla Palma ha ripercorso la sua infanzia, vissuta nelle montagne venete, la povertà che ha patito negli anni e poi la conquista del suo lavoro, di un’identità che gli ha permesso di essere il professionista che è oggi.

La povertà ha segnato profondamente la sua vita. Dalla Palma ha raccontato di aver vissuto momenti di grande difficoltà, in cui non aveva nemmeno da mangiare.

La sua sessualità e il perché ha dichiarato di essere pansessuale

Di due grandi amori, Anna e Mario, preferisco ricordare Anna. Studiava alla Scala per diventare soprano. Mi ha donato equilibrio. Il sesso era il primo pensiero la mattina e l’ultimo la sera. Oggi osservo sgomento il mio corpo plissé e mi astengo. Poi scoprì di essere omosessuale, c’era già l’inclinazione, in percentuali che non capivo, a seconda delle occasioni.

Da quindicenne gli abusi

Quasi tutti i giorni, per due anni, al collegio Cavanis di Venezia. Dormivo nell’ala degli sfigati che non potevano pagare la retta. Padre Ugo, 120 chili, era suadente: “Dammi del tu”. Dapprima fu una violenza mentale, sulle note della Sinfonia n. 103 di Haydn. Conservo ancora tre pile di vinili che mi regalò

La meningite

Incontrando la morte. A 6 anni fui colpito da meningite linfocitaria. Una sorta di privilegio. In coma non vidi alcun tunnel, ma solo una luce lillà, fortissima, che mi dava un senso di trasparenza e di ristoro.

In paese lo deridevano

Diego Dalla Palma viene da un paesino di 4.500 anime, Enego.

Ho sofferto troppo. Mi deridevano: «Femminuccia». A distanza di anni, temevano che li contagiassi con il meningococco. Ah, l’ignoranza!

Destinazione Milano

Lascio il suo paese a 18 anni, nel 1968, la mamma gli ha dato i soldi per andar via.

Non sapevo dove lavarmi, dove dormire. Finii nel pensionato Belloni, viale Fulvio Testi, fra barboni ubriachi che scoreggiavano. Fame vera. Un giorno mi prostituii per un panino. La mia università è stata la povertà

Momenti duri quelli vissuti, ma dopo tanta sofferenza, ebbe il suo riscatto con il primo lavoro da Costumista, poi divenne sceneggiatore e truccatore ed è diventato imprenditore dei cosmetici.

Fonte: Corriere della Sera

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