“La Loggia Occulta – Democrazia a Rischio” arriva in TV

La docu-film di Mario Chiavalin sulla Loggia P2 approda sulle piattaforme streaming.

"La Loggia Occulta - Democrazia a Rischio" arriva in TV."La Loggia Occulta - Democrazia a Rischio" arriva in TV.
Serie TV e Film

Dopo essere stato candidato al David di Donatello 2023,  La Loggia Occulta – Democrazia a Rischio, Prodotto da App Movie e diretto da Mario Chiavalin con montaggio di Mario Tesauro, musiche a firma di Giampiero Sanzari Sursumcorda e scenografie a cura di Matteo Perico e Domenico Colella è disponibile sulle migliori piattaforme streaming.

Il docu-film ripercorre la storia d’Italia dal dopoguerra, raccontandone il sottobosco, con tutte le sue lobby, gli intrighi, le trame nascoste e i disegni oscuri di quello che era, a tutti gli effetti, uno Stato parallelo e in particolare si focalizza sulla loggia P 2 tramite le testimonianze dei principali protagonisti coinvolti nelle indagini e del suo stesso protagonista Licio Gelli.

La scoperta della Loggia P2

La storia viene alla luce una mattina di quarant’anni fa, il 17 marzo 1981, quando negli uffici di Licio Gelli a Castiglion Fibocchi, comune in provincia di Arezzo, vengono rinvenuti dalla magistratura di Milano gli elenchi della loggia massonica segreta P2 e una serie di documenti e dossier su la maggior parte dei casi e misteri fin dal dopoguerra ; nelle liste e nei dossier  sono presenti quattro ministri, 44 parlamentari, tutti i capi dei servizi segreti, l’intero vertice della Guardia di finanza, decine di generali e colonnelli dei carabinieri, esercito, marina, aviazione, oltre che diversi magistrati e giornalisti di molte testate.

Questa lista rivelò uno stato occulto che era nato nell’ombra e che però condizionava la vita politica e sociale del nostro Paese. Per far luce su alcune di queste vicende, dal crack Ambrosiano alla strage di Bologna a Tangentopoli, il film si propone di ricostruire con la maggiore accortezza possibile quella che era la situazione dell’Italia di 50 anni fa, tentando di rispondere ad alcuni degli interrogativi che sono, tutt’oggi, insoluti.

Una ricostruzione meticolosa

Il regista ha voluto dunque ripercorrere e ricostruire i fatti avvalendosi della partecipazione di personalità direttamente coinvolte, a partire dai magistrati Gherardo Colombo e Giuliano Turone, che a quei tempi ordinarono le perquisizioni e che, ancora oggi, hanno più che mai mantenuto l’esigenza viva di fare luce su ciò che è stato per troppo tempo nascosto tramite le pubblicazioni di libri e partecipando attivamente nei dibattiti ancora attuali nonostante siano passati 40 anni.

Si uniscono le testimonianze a personaggi Quali Massimo Teodori relatore della relazione di minoranza della commissione parlamentare sulla P2 nonché storico e profondo conoscitore in quanto membro di innumerevoli commissioni, di Giuliano di Bernardo gran maestro del grand oriente d’Italia negli anni 90, Anna Vinci biografa di Tina Anselmi, Giuseppe Scognamiglio, professore di geopolitica storico e presidente Eastwest European InstituteAlessandro Biz giornalista e amico di Gelli, Albertina Soliani senatrice e amica di Tina Anselmi, Marco Scotti e Gianluca Versace, giornalisti .

Unendo le loro testimonianze coadiuvate da documenti messi a disposizione da Istituto Luce, Rai Teche e parte da archivi storici  di fonti governative statunitensi tramite C.P., Chiavalin vuole raccontare un frammento importantissimo della storia politica del nostro Paese e come tutto e scaturito nel dopoguerra con l’avvento della guerra fredda, in un momento storico in cui tutto era a rischio, per dare modo a chi guarderà il film di farsi una idea più precisa di come sia debole la nostra democrazia e di come, negli anni e ancora oggi, subisca tutta una serie di influenze esterne a quello che dovrebbe essere il legittimo governo del nostro Paese e di buona parte dei paesi del mondo intero.

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