Damiano David: “Vincere il primo Sanremo? Non l’ho mai capito”

"Cameron si è innamorata di Malgioglio, è il suo nuovo Dio".

Damiano David Vincere il primo Sanremo Non l'ho mai capitoDamiano David Vincere il primo Sanremo Non l'ho mai capito
Protagonisti

Dopo essere stato ospite al Festival di Sanremo, Damiano David ha partecipato al podcast Supernova di Alessandro Cattelan. La sua compagna, Dove Cameron, ha accompagnato il cantante e si è “innamorata” di Cristiano Malgioglio: “Ho dovuto spiegare a Dove cosa è Sanremo e lei si è innamorata di Malgioglio, è il suo nuovo Dio. Un uomo con un look pazzesco e un modo di fare assurdo e poi è anche uno dei più importanti songwriter italiani. Malgioglio, un Måneskin? È un Måneskin ad honorem”.

Sanremo e Eurovision

Con i Måneskin la vittoria di Sanremo 2021 con il brano Zitti e Buoni: “La svolta a livello mentale per me è solo una: Sanremo è Sanremo. Che noi potessimo vincere l’Eurovision ci poteva stare, è qualcosa che si basa molto sulla teatralità. Sul fare spettacolo e noi avevamo una canzone molto pop, eravamo super glam, di canzoni forti ce n’erano forse tre o quattro. Non voglio essere cattivo… però alla fine aveva senso che vincessimo. Sanremo non aveva senso. Quell’anno c’erano sette canzoni mega forti, c’era Fedez e Francesca Michielin, c’era Ermal Meta, c’era Noemi, insomma tanta gente forte. Noi avevamo il nostro pubblico, ma vincere il primo Sanremo? Non l’ho mai capito.C’era una possibilità su un miliardo e ci siamo riusciti. Damiano ammette: “Eurovision? Ho sbagliato a fare il test antidroga e smentire. Dovevo essere per sempre l’icona che non resiste al richiamo.

Fama

Il rapporto con la fama: “Alcuni personaggi famosi mi fanno pensare a cosa non voglio diventare. Io torno a casa, sto con gli amici miei, mi prendono ancora in giro e mi trattano allo stesso modo. Se non hai quella cosa di essere riportato a terra c’è il rischio che si rompa il meccanismo”. Damiano David a proposito del suo lavoro creativo: “Io mi do dei periodi, per 6 mesi scrivo musica tutti i giorni e poi quando finisco non ci voglio pensare, perché mi pesa accedere a quella parte del cervello che mi fa scrivere musica. Del modo in cui scrivo io fa parte l’andare a riguardare emozioni forti della tua vita e c’è rischio di essere sopraffatti. Se lo faccio per troppo tempo non mi sento più bene nel farlo. È come se mangi troppe volte il tuo piatto preferito, dopo un po’ hai il disgusto, ti nausea“.

Abitudini quotidiane

Perché vivo a Los Angeles? Principalmente perché la mia compagna vive là. Devi avere la macchina, sapere dove andare, conoscere il tuo quartiere, che non chiamerei quartiere ma mini-città, paesino. Prima non mi piaceva, perché la vivevo in albergo o con Uber. Da quando sono andato a convivere con la mia compagna, sono molto più libero, so dove andare, c’ho i miei amici, i produttori con cui lavoro. Ho il mio giro e sembra meno una città fantasma”. Le sue abitudini quotidiane: “Cerco sempre di cenare presto perché la mentalità ‘L.A.’ ce l’abbiamo. Prendiamo il ritmo di svegliarmi presto e dormire presto per avere giornate lunghe. Palestra, colazione abbondante. La mia giornata tipo è poi sessione a oltranza dalle 11-12 e può finire alle 16 ma pure alle 2 di mattina”.

Share