Anna Lou Castoldi ha raccontato a Silvia Toffanin di aver sofferto di dismorfia corporea durante il periodo delle scuole medie. “Mi vedevo diversa da quello che ero. Ogni volta che mi facevano un complimento credevo che stessero mentendo. Ora non mi interessa più. Però prima non riuscivo ad uscire di casa. Più mi vedevo allo specchio, più vedevo la mia faccia diversa. Non è mai sparito, ma sono riuscita a conviverci”.
“Ero una ribelle”
La DJ sta vivendo un momento molto positivo, anche se non dimentica gli errori fatti nel passato, quando aveva un atteggiamento più aggressivo verso la vita. La Toffanin le ha ricordato del periodo di lavori socialmente utili che ha dovuto svolgere per aver imbrattato un autobus e lei ha dichiarato: “Io dovevo ribellarmi per sentirmi viva. Avevo questo metodo per affrontare le cose ribellandomi e questo è stato causa di alcune azioni negative che ho fatto, come la scritta sull’autobus. I servizi sociali mi hanno dato la disciplina e l’opportunità di conoscere persone speciali”.
La famiglia di Anna Lou
Anna Lou Castoldi ha un legame molto stretto con la famiglia, in particolare con sua nonna Daria: “Lei è sempre con me. La rivedo in me e nei miei occhi. Diceva che riusciva a comunicare con il vento. L’ultima volta che l’ho vista, mi ha detto che la sua fine era nell’aria e io le ho detto: ‘ti rivedrò nel vento’. Quando sono nata ha sentito che era arrivato il suo momento per cambiare. Con me è stata tutto quello che non è stata per mamma. Io sono molto legata a mia madre. Il nostro rapporto ultimamente è diventato incredibile: non litighiamo più. Abbiamo imparato ad ascoltarci e darci i nostri spazi. Le sono molto grata. Non so se riesco a dare indietro quanto lei da a me. L’amore di una madre è infinito“. Sul padre Morgan afferma: “Viviamo in due città diverse, lo vedo quando riesco. Abbiamo un rapporto molto profondo. Lui sa che io ci sono sempre per lui, non lo abbandonerò mai”.