Jenny Guardiano, ex protagonista di Temptation Island, è stata offesa dagli haters per il suo aspetto dopo la puntata di Verissimo. L’accusa è di aver esagerato con la chirurgia estetica finendo per distruggere il suo viso. E lei risponde: “Schifata dalla vostra cattiveria, curatevi. Eh sì, ho preso dei chili e sono più paffutella”.
Vittima di bodyshaming sui social
Sotto il post su Instagram in cui si annunciava l’arrivo a Verissimo, in molti hanno commentato il suo aspetto fisico e il gonfiore sul viso. “Che disagio, una ragazza bella che è diventata brutta e di plastica parecchio volgarotta, “La più rifatta, tutta gonfia” e “Talmente pompata la faccia che è perfino gonfia come un pallone“. Postando gli screenshot dei commenti degli haters, Jenny Guardiano ha risposto: “Sono schifata dalla cattiveria dei commenti che sto leggendo sotto questo post in quanto al gonfiore del mio viso. Purtroppo ho passato e sto passando uno dei periodi più brutti della mia vita. In quanto essere umano ho reagito sfogandomi sul cibo. Eh sì, ho preso dei chili e sono più paffutella. Mi dispiace dovervi dare delle spiegazioni, ma lo faccio per mettere a tacere intanto le vostre bocche cattive e poi per illuminare la vostra curiosità“.
Curatevi la cattiveria
Jenny ha pubblicato anche un video nelle sue storie Instagram: “Vi do un consiglio: piuttosto che pensare al mio viso gonfio, e a chi fa o meno della chirurgia, che poi non c’è niente di male, perché non vi curate la cattiveria? Detto ciò si chiama body shaming. Come pensate che io mi senta a leggere. Ho preso dei chili, pazienza. Ve ne farete una ragione? Spero di si. Comunque non dovrebbe essere un vostro problema. Se foste davvero impegnati a vivere la vostra vita, a migliorarvi e a godervi ciò che avete, non stareste qui a giudicate i miei problemi fisici. Ognuno di noi è speciale a modo suo, sia con qualche chilo in più sia con qualche difficoltà fisica, sia che si stia lottando con bulimia o anoressia. Mi dispiace dovermi aprire in questo modo, ma lo faccio solo per mettere a tacere quelle brutte bocche“.