I Coma_Cose non demonizzano la tecnologia ma riflettono sull’abuso che purtroppo se ne fa. In una recente intervista a Vanity Fair, Francesca Mesiano e Fausto Zanardelli parlano di come scrollare continuamente il cellulare sia in realtà solo un modo per spegnere il cervello. I due artisti reduci dal loro terzo Sanremo dove hanno gareggiato con Cuoricini, dopo l’uscita dell’album Vita Fusa, si preparano per ottobre per due date, il 27 ottobre a Milano e il 30 ottobre a Roma nei palasport.
L’abuso della tecnologia
Nell’intervista viene sottolineata una strofa di Cuoricini che recita: “Un divano e due telefoni è la tomba dell’amore, e l’ha detto anche un dottore”. I Coma_Cose spiegano come si tratti di cose che accadono realmente nella vita. “In Cuoricini estremizziamo con ironia l’uso dei social. Non siamo contro la tecnologia, il problema è che a volte se ne abusa. Stai lì a scrollare per ore e poi ti domandi: ‘Ma perché?’. In realtà, non stai guardando nulla”, spiega Fausto Zanardelli. “È solo un modo per svuotare il cervello, ma quel tempo potresti utilizzarlo per fare qualcosa di più costruttivo”. Su chi dei due scrolli di più non c’è dubbio: Francesca Mesiano si dice annoiata dai cellulari come dalla televisione, mentre suo marito a volte si lascia andare. “La differenza è che Francesca fa dei ‘microsonni’, ogni tanto per cinque minuti si spegne. Io, invece, se comincio entro in loop. Capita la sera sul divano, magari col film che intanto va sotto”.
Lasciarsi per ritrovarsi
I Coma_Cose, come coppia nella vita privata, raccontano di essersi più volte lasciati ma di essersi sempre ritrovati. “Ogni tanto ci sono le litigate quelle forti che esci sbattendo la porta poi, però, la sera torni a casa”, racconta Fausto Zanardelli. “E nonostante tutto siamo ancora qui, come diciamo in un brano del disco”, aggiunge Francesca Mesiano. Poi ancora Zanardelli: “A parte un momento di distacco di cui abbiamo già parlato, non ci siamo mai veramente lasciati. Ogni tanto abbiamo bisogno di starcene un po’ per conto nostro, ognuno di noi ha i suoi amici, affetti, delle ‘stanze’ in cui l’altro non può entrare”. Un periodo di distacco di due ma anche tre mesi per fare chiarezza. “Ci sono cicli nella vita in cui io sento il bisogno di fare chiarezza”, spiega Francesca Mesiano. “Ci si perde spesso nelle vite degli altri, oggi più che mai occorre fermarsi e fare autoanalisi. Con tutta la fatica e la tristezza che comporta, perché non è facile fare i conti con se stessi”.