Kledi Kadiu: “Sarò sempre riconoscente a Maria De Filippi”

"Il talento incontra spesso la fortuna".

Kledi Kadiu Maria De Filippi A lei sarò per sempre riconoscenteKledi Kadiu Maria De Filippi A lei sarò per sempre riconoscente
Protagonisti

Kledi Kadiu al Corriere della Sera parla della sua carriera e del suo rapporto con Maria De Filippi. “Non sempre la capacità di un’artista giustifica la sua presenza in televisione. Anzi, oggi, forse chi è bravo si sente in colpa per le sue qualità. Il talento incontra spesso la fortuna, io ho avuto un percorso professionale definito, ho incontrato Maria De Filippi: lei è stata la mia grande fortuna, con orgoglio dico che siamo molto amici da 24 anni”.

Il suo successo in Italia

In Italia si stabilì nel 1992: “Per avere successo bisogna avere pazienza e in secondo luogo saper riconoscere le occasioni che la vita ci mette davanti. Serve tanto la nostra educazione, servono le qualità professionali, i valori che ti ha trasmesso la famiglia. Come dicevo io porto nel cuore i miei genitori. In Italia ho avuto un mentore, Corrado Abbati. Lavorai molto con lui, si rivelò una persona colta, molto sensibile, molto presente che mi diede una grossa mano quando arrivai in Italia. E poi Maria De Filippi. A lei sarò per sempre riconoscente. Devo però ammettere che nel mondo ma soprattutto in Italia c’è un concetto un po’ strano alla base della stima che molte persone hanno di rapporti di questo tipo”.

Ho lavorato e studiato molto

Kledi Kadiu risponde alle critiche o ai pregiudizi secondo cui non avrebbe avuto successo senza Maria De Filippi: “Alcuni discorsi, frasi fatte che ho sentito dire: ‘Ah se non ci fosse stata Maria De Filippi, Kledi non sarebbe andato da nessuna parte’. Io all’epoca ero già molto soddisfatto del percorso che avevo fatto. La strada mi portò in Italia. Qui ho lavorato e studiato molto. Oggi da insegnante di danza, se noto un ballerino che è bravo cerco di fargli fare strada. E non significa che io abbia raccomandato qualcuno“. Oggi da insegnante di danza: Le nuove generazioni vivono e beneficiano di tante comodità rispetto al passato. Gli allievi di oggi sono molto più pigri rispetto a prima. Sono più silenziosi, sono meno ‘artisti’. Sotto il profilo artistico, l’Italia ha sempre primeggiato e io vedo ancora parecchi talenti: prima però, c’era molta più sostanza“.

Share