Elio: “La musica di oggi non esiste”
“Il rap? Non per fare ancora il nonno, ma quella non è musica”.


Recentemente Elio, di Elio e le Storie Tese, ha rilasciato un’intervista a Il Giorno, in cui si è trovato a parlare dello stato attuale della musica. Partendo dalla presentazione dello show Quando un musicista ride, il cantante si è lasciato andare a considerazioni sullo stato attuale dell’arte che “oggi non esiste”. Anche sul rap, Elio non ha dubbi: “Quella non è musica”.
La musica che non c’è
Quando gli viene chiesto se il panorama musicale fosse meglio prima, Elio commenta: “Ogni tanto me lo domando: non è che faccio come mio nonno quando parlava della musica dei suoi tempi? Però, se faccio un controllo di qualità, chiamiamolo così, mi rendo conto che tra ieri e oggi non c’è paragone”. Poi il cantautore riporta l’esempio del genere rock: “Visto che il rock di oggi o sì rifà al rock degli anni Settanta o è proprio quello, la domanda che sorge spontanea è: cos’è stato inventato? Nulla. La musica di oggi non è peggiore di quella di prima, la musica di oggi non esiste”.
Ad ogni modo, la sua visione delle cose non lo fa sentire come suo nonno. “Non mi sento come mio nonno, ma come Verdi, che ad ottant’anni suonati ha scritto forse è la sua opera migliore, ‘Falstaff’. Insomma, mi sento un signore della terza età con la forza di spaccare che vorrebbe vedere dei ventenni spaccare invece di andare in giro a cantare con l’autotune. Sia chiaro che non è tutto così, visto che sul palco con me ci sono dei ventenni che suonano come dei draghi”.
Il rap non è musica
Anche sul rap non ha dubbi: “Non per fare ancora il nonno, ma quella non è musica. Piuttosto un assemblaggio, nel 90% dei casi, di roba preesistente fatta da gente che non sa suonare”. Poi Elio riporta un’esperienza diretta, avuta con un produttore: “Di recente un produttore molto affermato alla domanda ‘cosa suoni’ m’ha risposto: ‘mi vergogno un po’ ad ammetterlo, ma non suono niente’. Questo è lo stato dell’arte”. E ancora, la stoccata finale va a Sanremo: “Ora mi lascio andare completamente e dico che la mia umiliazione massima è stata ascoltare la canzone vincitrice di Sanremo cantata con l’autotune. Ma di cosa stiamo parlando?”.