Belén Rodríguez è stata ospite del programma Tv Talk su Rai 3, condotto da Mia Ceran. In questa occasione, h aparlato di vari argomenti, tra cui il suo ruolo come conduttrice e delle imitazioni che Virginia Raffaele ha fatto di lei nel corso degli anni. La conduttrice attualmente è impegnata con lo show Only Fun in onda su Real Time. “Non mi offendo se mi chiamano showgirl“.
Finalmente conduttrice
Quando la definiscono showgirl: “Non mi offendo se mi chiamano showgirl. Il termine fa riferimento a una ragazza che riesce a essere poliedrica nel suo lavoro. Mi sento così. A volte l’uomo riesce a essere poliedrico, ma subito lo chiamano conduttore, con noi fanno un po’ fatica. Adesso che sono arrivata a quarant’anni qualcuno finalmente mi chiama conduttrice”. Belén Rodríguez è stata spesso imitata, e Virginia Raffaele è stata una delle imitatrici più note a prenderla di mira: “Arrivava, si metteva la gonna corta e si chinava verso la telecamera. Cosa che io non ho mai fatto. Il modo in cui ha iniziato a utilizzare il mio personaggio e la mia persona era un po’ volgarotto“. Quando è stata interrogata sui motivi del suo addio a Mediaset, ha risposto: “Sono andata via per tanti motivi ma preferisco non svelarli. Ora mi trovo molto bene dove sto”.
Il patriarcato con il cu** di fuori
Belén in un’intervista rilasciata a Repubblica aveva raccontato: “Raccontano idiozie o verità che non vorresti fossero messe in piazza. Oggi sono molto più riservata. Durante l’anno in cui sono stata male, sono rimasta in silenzio. Ma la gente non se n’è accorta, continuavo a apparire sui giornali. Mi sono presa la responsabilità di fermarmi. Era vitale, dovevo sopravvivere. Diventando mamma fai riflessioni diverse. Non sei più la bellona di turno, sai che la bellezza passerà. Ho costruito qualcosa anche grazie alla personalità. Non ne ho poca. Il patriarcato c’entra ben poco. Mostrare il corpo è un fatto di vanità. Sono fiera del mio corpo, altrimenti non mi sarei spogliata, e mi piace provocare. Il patriarcato non si combatte con il cu** di fuori, ma difendendo i diritti”.