Alessandro Cattelan sarà co-conduttore della serata finale del Festival di Sanremo con Carlo Conti e Alessia Marcuzzi. Conduce il DopoFestival e intervistato dal Corriere Della Sera ha chiarito che riceve costantemente domande sulla conduzione di Sanremo: “È da un po’ di anni che mi viene sempre fatta questa domanda. Se capiterà sarò felicissimo, ma non è il mio obiettivo. Non sto lavorando per quello. Se poi verrà Sanremo sarà un onore, ma non è lo scopo”. Sugli infortuni di Kekko dei Modà e Michielin a Rtl 102.5: “Quest’anno il Festival di Sanremo ha una scenografia con delle scale particolarmente ripide, per aumentare il quoziente di difficoltà. Le scale sono trasparenti e qualcuno è già inciampato. Quest’anno non è Sanremo, ma è Squid Game“.
Il DopoFestival
“A me sono rimasti nella memoria quelli di Elio e le Storie Tese e quello di Fiorello. Cercheremo di fare quel tipo di commento lì, ma ovviamente la sostanza ce la deve dare Carlo Conti: devono essere puntate in cui succedono cose che poi ci permettono di scherzarci sopra, di dissacrare la liturgia del Festival”. Nel cast Selvaggia Lucarelli: “È un programma di commento, lei lo fa di mestiere vero ed è una delle più brillanti a farlo. Ha un tono che a me piace anche quando non sono d’accordo con lei, però il suo modo di pungolare a me diverte molto“. Riguardo alla potenziale presenza di Fedez: “Non credo si siano troppo simpatici, però le porte sono aperte a tutti. Non credo che i cantanti debbano viverlo come la gabbia dei leoni, non stanno venendo lì a essere messi sotto processo”.
Gossip e polemiche
“Di formazione sono tendenzialmente poco interessato al gossip, ma la settimana di Sanremo vive anche di quello. Buona parte delle cose che uno poi si ricorda dei Festival passati sono sempre legate più che alla canzone in sé a quello che è successo. Tipo il caso Morgan-Bugo“. Sulla polemica testi Tony Effe: “Io non sono d’accordo che certi testi non andrebbero scritti, è una deriva pericolosa che assomiglia alla censura. L’unico metro di misurazione che ho è ricordarmi com’ero io da ragazzino, all’epoca cantavo Bella Stronza ma non avevo minimamente idea del testo. Bisogna anche evitare l’errore di pensare che i ragazzini ascoltino la musica con la testa di un adulto“. Dal 18 febbraio riprende Stasera c’è Cattelàn: “È la cosa che mi piace di più fare. Siamo alla 14ª stagione che per una seconda serata credo che sia un buon record di longevità“.