Madonna e il “no” della Latteria di via San Marco

La celebre trattoria milanese domenica non apre nemmeno per la star.

Madonna e il no della Latteria di via San MarcoMadonna e il no della Latteria di via San Marco
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Madonna, reduce del The Celebration Tour a Milano, novembre avrebbe voluto prenotare alla Latteria di via San Marco domenica 27 novembre, ma la celebre trattoria era chiusa. I coniugi Maggi, proprietari del locale, infatti, hanno scelto proprio la domenica come giorno di riposo settimanale.

La tradizione e il rigore

Una caratteristica che ha reso la Latteria un luogo cult di Milano è sicuramente la politica “no prenotazioni” dei proprietari. Una regola che riguarda tutti i clienti, senza privilegi né privilegiati. Nemmeno Madonna, per l’appunto, regina del pop, ha potuto nulla contro la regola d’oro dei coniugi Maggi, ma si è forse guadagnata il titolo di ultima star “respinta”. La Latteria, infatti, un pezzo di storia milanese che vede luce nel 1967, chiude definitivamente i battenti. L’ultimo servizio verrà effettuato il 22 dicembre 2023, dopodiché la saracinesca verrà abbassata definitivamente. Dopo 50 anni di attività, i proprietari vanno in pensione e non avendo trovato eredi disposti a tenere in vita la Latteria, sono costretti a chiudere definitivamente i battenti.

Nemmeno i Big possono prenotare

Il ristorante, celebre per le sue prelibatezze, è diventato noto nel mondo anche grazie al New York Times che gli dedicò un articolo rendendolo meta scelta da turisti e curiosi. Madonna non è certo la prima Big a non riuscire a piegare la politica ferrea del locale. A nulla è servito l’intervento dello staff e le continue chiamate: i coniugi Maggi la domenica riposano, cascasse il mondo. E poi, niente prenotazioni, bisogna fare la fila, di chiunque si tratti, senza eccezione.

La Latteria, insomma, si presenta come un locale inclusivo per una politica che non esclude nessuno e che rende tutti uguali. Il Corriere della Sera riporta la dichiarazione dei coniugi-gestori: “Non è l’unico personaggio famoso che non è riuscito a mangiare da noi. Una decina di anni fa abbiamo respinto anche Donald Trump. Non era ancora presidente degli Stati Uniti, ma un magnate americano. Una persona del suo staff voleva prenotare il locale per lui, ma non accettiamo prenotazioni. E Trump non voleva certo aspettare il suo turno sul marciapiede”.

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