Mal: “Quando i Måneskin cantano in inglese non capisco nulla”

"Per cantare un loro brano, ho dovuto cercare la versione originale di Frankie Valli".

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Musica

Il cantante britannico (naturalizzato italiano) Paul Bradley Couling, in arte Mal (Mal Ryder), pensa che le canzoni dei Maneskin non parlino esattamente a tutti. O perlomeno, che i quattro rocker dovrebbero forse fare qualche lezione di pronuncia inglese. In una recente intervista rilasciata al Corriere, durante la quale gli è stato chiesto un parere sulla rock band italiana più internazionale del momento, ha commentato di trovare l’inglese di Damiano David quasi scolastico e talvolta persino incomprensibile: “Quando ascolto i Maneskin capisco poco del loro inglese” dichiara.

Quando Mal ha cantato Beggin’ dei Maneskin

Nell’intervista Mal ha ricordato alcuni aneddoti della sua carriera. In particolare cita un momento, quando fu chiamato ad esibirsi al Cantante Mascherato, programma televisivo andato di Rai1 condotto da Milly Carlucci. In quella occasione aveva dovuto esibirsi interpretando proprio una canzone dei Måneskin, Beggin‘, una cover dei Four Seasons grazie alla quale la band è esplosa a livello mondiale, trasformando un brano vecchio più di cinquant’anni (l’originale è del 1967) in un rock moderno: “Quando lì ho fatto Beggin, sono andato a prendermi il brano originale di Frankie Valli, perché dalla loro versione non si capiva niente”, racconta Mal.

Måneskin? Non hanno inventato niente di nuovo

Anche riguardo allo stile trasgressivo, che è un po’ il marchio di fabbrica dei Måneskin, Mal dice la sua: “Bravi, però non hanno inventato niente, adesso i ragazzi sono tutti pieni di tatuaggi, piercing, mezzi nudi”. Il suo parere non è cosa nuova: infatti, già lo scorso dicembre, in un’intervista concessa al settimanale Chi, il cantante aveva espresso un duro giudizio sulla band, sottolineando di non amarli particolarmente: “(…) anche perché non hanno inventato niente di nuovo: fanno quello che noi facevamo cinquant’anni fa, con la differenza che non eravamo tatuati, nudi e truccati. Al contorno, io ho sempre preferito il talento. La mia storia artistica è totalmente diversa”.

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