Elio contro Vannacci: “Non sa niente di disabilità”

"Perché arriva uno che non ne sa niente e dice queste minch*ate?".

Elio contro Vannacci: "Non sa niente di disabilità".Elio contro Vannacci: "Non sa niente di disabilità".
Attualità e Cronaca

Elio di Elio e Le Storie Tese ha risposto in maniera molto dura alle esternazioni del Generale Roberto Vannacci fatte qualche giorno fa in un’intervista a La Stampa in cui auspicava “classi differenziate” per gli alunni con disabilità, al fine “di non intralciare il percorso scolastico dei migliori”. Dichiarazioni che hanno causato un vespaio di polemiche e reazioni indignate da molte parti. Elio vive sulla sua pelle la disabilità ogni giorno, essendo padre di un figlio autistico (Dante). Ha raccontato la sua esperienza a Radio Capital, soffermandosi sulle dichiarazioni di Vannacci in maniera perentoria.

“È indiscutibile che lui ha detto: ‘io di disabilità non sono esperto’ E allora tutti quelli che come me vivono invece la disabilità 24 ore al giorno 365 giorni all’anno si sono chiesti: ‘Ma allora perché parli? Perché parlano quelli che non ne sanno niente?’. Le classi differenziate sono un concetto vecchissimo, superato, che non ha senso, che va contro l’inclusione − che è un termine ormai superato e abusato − ma è la battaglia che tutti quelli come me. Sono centinaia di migliaia in Italia i papà e le mamme di figli speciali che combattono tutti i giorni. Allora perché arriva uno che non ne sa niente e dice queste minchiate?”.

Un percorso a ostacoli

I conduttori Edoardo Buffoni e Mary Cacciola gli chiedono di raccontare la sua vita quotidiana con Dante (che ora ha 12 anni) e il percorso intrapreso per dargli una vita “normale”, Elio si rammarica della mancanza di sensibilità e competenza a tutti i livelli nell’affrontare questi argomenti: “Da quando è nato noi tentiamo di inserirlo, di fare in modo che conduca una vita per quanto possibile inserita, ma è una cosa fattibile in mezzo a mille sforzi, mille inefficienze. Perché è un cammino che parte da quanto questo figlio nasce e subito si incontrano ostacoli, assenze, incompetenze, truffe… è un inferno. Poi si entra a scuola e anche lì c’è da lottare, c’è da spendere tantissimi soldi perché bisogna fare in modo di incontrare persone competenti che aiutino”.

Carenza di personale competente

In questo cammino molto duro non si trovano, perché anche quando si parla degli insegnanti di sostegno nel 99% dei casi sono persone che ne sanno poco, che scelgono di fare quella cosa lì solo perché può essere utile a ottenere punteggi per fare altro. Viene visto come un passaggio non come un fine, mentre invece gli anni della scuola sono importantissimi, sono fondamentali per arrivare a un’autonomia e a un’indipendenza che in tantissimi casi è possibile, ma in molti altri no”.

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