Drew Barrymore si racconta senza filtri, dagli abusi a una nuova vita. “A undici mesi ero davanti alla macchina da presa per uno spot”, ricorda in un’intervista al Corriere, e a sette Steven Spielberg la sceglie per E.T. Un successo planetario che però arriva troppo in fretta: dal successo all’abisso.
Un momento felice
A nove anni il primo incontro di Drew Barrymore con l’alcol, poi le droghe. A tredici, dopo un tentato suicidio, la madre la ricovera per un anno e mezzo. Sopravvive. Rinasce. A quindici vive da sola. Negli anni Novanta e Duemila diventa icona sexy e pop. Oggi, a cinquanta anni, è madre affettuosa di Olive e Frankie, donna libera, produttrice e conduttrice del salotto TV Drew Barrymore Show. “È il momento più felice della mia vita”, ci tiene a sottolineare, “non ho alcun problema con l’invecchiamento”. L’intervistatore domanda all’attrice se pensa mai a quanto sia stato difficile superare tutto ciò che ha affrontato, e lei risponde: “Sì, ci penso spesso e mi sento fortunata. A volte nemmeno io capisco come sia possibile essere ancora qui, dopo quarantanove anni di carriera. Forse perché amo davvero quello che faccio. Alle volte lavoro così tanto che perdo la voce, e pur di non dare forfait resto in silenzio con un cartello: ‘riposo vocale’. Tanti ridono, ma mi serve per ricaricarmi. E quando sei autentica, chi lavora con te — e il pubblico — lo percepisce”.
Un’eredità simbolica da Sophia Loren
Drew Barrymore ha raccolto un’eredità simbolica da Sophia Loren. “Essere nella sua scia mi lascia senza parole. Da bambina passavo le estati a casa sua. È sempre stata gentile. Giocavo con Carlo ed Edoardo Ponti. Quando Msc mi ha proposto di succederle come madrina di una nave, ho pensato: essere accostata a Sophia è qualcosa di incredibile solo a dirsi. Ammiro la sua generosità. La stimavo allora e continuo a farlo oggi. E io amo l’Italia”. Ma cosa ama del nostro Paese? “Tutto. Ho adorato la Sicilia orientale: Taormina e la Val di Noto. Ora voglio visitare la parte occidentale e Palermo. Amo viaggiare”. E sottolinea che il viaggio “è stato il mio più grande maestro: nutre l’anima, lascia i ricordi più belli. È il modo migliore per imparare, assieme ai libri. Ti cambia. Capisci davvero come funziona il mondo: le persone hanno regole, religioni, abitudini diverse, ma possono convivere. Come accade in crociera”.